La Balbuzie

Settembre 1, 2015 by Dott. Vincenzo Matera0
balbuzie.jpg

             La balbuzie e’ un disturbo di tipo spastico della coordinazione della motilita’ respiratoria, fonatoria ed articolatoria, che comporta un arresto temporaneo dell’eloquio ed in casi limite l’ammutolimento ovvero l’incapacita’ alla fonazione della durata di minuti. Dopo l’afasia, costituisce il disturbo piu’ frequente della comunicazione verbale.
La sua causa e’ sconosciuta. L’incidenza e’ da 4 a 7 volte piu’ frequente nel sesso maschile che in quello femminile ed e’ un disturbo pressoche’ esclusivo dell’eta’ infantile.
La balbuzie si sviluppa principalmente su di una tachilalia psicologica, spesso in concomitanza con un ritardo nello sviluppo del linguaggio.
Il picco massimo di manifestazioni della balbuzie per eta’ si osserva dopo l’ingresso nella scuola dell’obbligo, probabilmente per un sovraccarico psichico del bambino. Nelle scuole speciali per bambini affetti da insufficienza mentale o da disturbi del comportamento, la presenza di balbuzie e’ sensibilmente superiore a quella delle classi normali.
Il balbuziente inizia il discorso con una pausa nell’emissione dell’aria. La respirazione e la fonazione non sono ben coordinate. Spesso, durante il discorso, compare una contrattura della muscolatura addominale che impedisce la fonazione. Nei balbuzienti di vecchia data si nota frequentemente un cosiddetto “ventre a barca” inspiratorio.
Vi possono essere interruzioni toniche (tensione muscolare elevata fino ad un vero crampo in tutti i gruppi muscolari che partecipano a respirazione, fonazione ed articolazione) o ripetizioni cloniche (si distinguono cloni di suoni, sillabe o parole sonori e sorde. Cloni di suoni sordi, come ttt o kkk ecc. o interruzioni toniche sono patognomonici).
Vi puo’ essere una “spinta in avanti del respiro”: compare ad esempio prima di fricative come F ed S (Sasso suona “S-asso”: le corde vocali restano tonicamente fisse in posizione respiratoria), un “Allungamento del respiro”: vocali o consonanti sonore vengono tirate in lungo nel tempo (ad esempio: Ape suona come “Aaaape”: in tal caso le corde vocali sono tonicamente immobili).
Raramente e’ presente fonazione in inspirazione (singhiozzo).
Nei fenomeni sopradescritti si tratta di scariche motorie ipercinetiche e nel distretto laringeo la disfonia ipercinetica puo’ occasionalmente causare la comparsa di noduli delle corde vocali.
Evidenti sono i cosiddetti “movimenti associati” involontari e volontari. Movimenti del capo, del collo ed altri tic sono involontari, ad esempio: la cosiddetta “alitazione delle pinne nasali”, cioe’ i movimenti del vestibolo nasale durante il discorso. I movimenti volontari di braccia e gambe, invece, servono a contrastare il blocco.
Nella diagnosi della balbuzie e’ indispensabile la osservazione dei sintomi prima descritti, un esame ORL completo, una valutazione a mezzo del riascolto ritardato della propria voce (in tal caso il balbuziente, a differenza del paziente tachilalico, migliora la propria sintomatologia), la registrazione poligrafica simultanea dell’eloquio.
In casi particolari e’ utile un esame della funzione uditiva con esame audiometrico tonale liminare ed esame impedenzometrico con reflessologia stapediale, ed un consulto interdisciplinare con il neurologo e lo psicologo.
Il trattamento della balbuzie si avvale di una terapia riabilitativa logopedica globale comprendente psicoterapia di suggestione e training autogeno; Esercizi sistematici di respirazione, fonazione ed articolazione; Accoppiamento a reazione uditiva ritardata; Ausili per la comunicazione nel comportamento quotidiano (ad esempio strategie di evitamento, mascheramento o pause discorsive).
Nei bambini piccoli la terapia si basa sulla stimolazione vocale e su consigli ai genitori, evitando correzioni ed esercizi di articolazione ed arrivando ad un eventuale cambio di ambiente.
La prognosi nell’eta’ infantile e nella fanciullezza e’ notevolmente migliore che nell’adulto. Si puo’ affermare che un terzo guarisce, un terzo migliora ed un terzo rimane invariato.
La prognosi e’ cattiva nei deficit intellettivi ed in mancanza di collaborazione.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi richiesti sono marcati *


Copyright by ORL Matera 2021. All rights reserved.