PRESBIACUSIA

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              La presbiacusia e’ caratterizzata da un deterioramento progressivo della capacita’ di udire e/o comprendere il messaggio verbale.
Puo’ avere inizio anche precocemente, ma diventa evidente, e quindi problema clinico, nel momento
in cui vengono intaccati i meccanismi di analisi cocleare (alterazione del meccanismo di banda
critica) del linguaggio.
In generale, la problematica si pone attorno ai 65 anni di eta’. In alcuni casi il disturbo puo’ presentarsi
prima ed in altri, dopo.
Le popolazioni dei centri urbani dimostrano un peggioramento significativo della soglia uditiva
rispetto ai pari eta’ che, invece, vivono nelle campagne.
Il rumore nella civilta’ industriale e’ il catalizzatore nel processo di invecchiamento del sistema
uditivo, unitamente all’alimentazione, alla condizione di stress continuo, ed ai farmaci usati ed
abusati in alta percentuale dalla popolazione.
Tra le possibili cause della presbiacusia, sono da prendere in considerazione anche l’ipertensione
arteriosa e/o l’arteriosclerosi. Il deficit vascolare puo’ infatti causare serie alterazioni delle strutture
dell’orecchio interno, e precisamente delle cellule ciliate nel giro basale della coclea, delle cellule
gangliari, della stria vascolare, etc. La calcificazione della membrana basilare nel terminale basale
della coclea, la tendenza all’atrofia del corpo cellulare nelle cellule del ganglio spirale, la
degenerazione cellulare nelle vie uditive centrali, con accentuata riduzione numerica delle cellule
della corteccia uditiva sono lesioni riscontrabili nella presbiacusia.
SINTOMATOLOGIA:
Le manifestazioni cliniche della presbiacusia sono caratterizzate da una piu’ o meno accentuata
riduzione della capacita’ discriminativa del messaggio verbale, e cio’ soprattutto in presenza di rumore ambientale o quando piu’ persone parlano contemporaneamente (effetto cocktail-party). E’ inoltre da segnalare che la
persona anziana ha maggiore difficolta’ a comprendere piuttosto che a sentire effettivamente cio’ che le
viene detto.
Il motivo fondamentale di questa peculiarita’ e’ dovuto al fatto che il deficit uditivo sulle alte frequenze (quale si ritrova nella presbiacusia) riduce la discriminazione delle consonanti che sono fondamentali al fine della comprensione della
parola. La localizzazione acustica delle consonanti avviene principalmente sulle alte frequenze. Le
vocali che contengono invece una percentuale maggiore di energia sono localizzate soprattutto sulle
frequenze gravi e vengono meglio percepite dal soggetto presbiacusico. La risultante e’ un mascheramento delle vocali sulle consonanti con conseguente impossibilita’ a discriminare le parole.
Il presbiacusico, infatti, sente male il campanello di casa, il trillo del telefono, il trillo della sveglia elettronica, segue abbastanza bene il telegiornale, male i film doppiati, ed ha difficolta’ a percepire la voce dei bambini o delle
Donne (che hanno una ferquenza piu’ alta rispetto ai maschi adulti).
Un’ulteriore caratteristica della sordita’ che interviene ad eta’ avanzata e’ riferibile al ritardo dei tempi
di integrazione corticale. Quando si comunica con una persona anziana e’ quindi importante parlare lentamente ed in modo chiaro.
Gli acufeni di timbro acuto sono presenti nel 35% circa della popolazione e spesso si associa una sintomatologia vertiginosa soggettiva con sensazioni di disequilibrio a tipo “camminare su di un tappeto ad acqua”.
L’obiettivita’ locale non evidenzia nulla di significativo e correlabile alla patologia in oggetto.
Audiometria tonale:
La presbiacusia deve essere intesa, nella sua entita’ patologica, quale alterazione delle strutture periferiche e, principalmente, dell’orecchio interno.
Essa si manifesta, audiometricamente, come una perdita uditiva neurosensoriale bilaterale e simmetrica.
L’aspetto piu’ importante di questa patologia non e’ tanto la perdita uditiva tonale liminare bensi’ i dati che ci vengono forniti dall’audiometria vocale, che e’ in grado di svelare le reali difficoltà del paziente presbiacusico.
Nell’inquadramento della presbiacusia va valutato il quadro fisiopatologico di decadimento che deve essere valutato in toto e quindi:
A) la degradazione sensoriale costante;
B) la crescente difficolta’ nella differenziazione degli stimoli complessi;
C) l’aumento dei tempi di apprendimento;
D) il ritardo dei processi decisionali.
Sia i recettori sensoriali che i centri corticali e le stazioni intermedie di trasferimento delle nformazioni sensoriali, sono coinvolti in questo processo di “decadimento”.
Dal punto di vista caratteriale, l’involuzione porta alla introversione, con riduzione della reattivita’ verso i fenomeni del mondo esterno. Abbiamo quindi una diminuzione delle espressioni emozionali, quasi si fosse ridotto l’affetto per gli altri ed aumentato invece quello per se stessi. Conservatorismo e difficolta’ a prendere decisioni soprattutto innovative ne sono le conseguenze logiche.
L’anziano viene a soffrire di solitudine, accentuata spesso dalla ridotta acuita’ uditiva.
Audiometria vocale:
Poiche’ nella presbiacusia coesistono quote differenti da soggetto a soggetto di problematiche periferiche e centrali non e’ possibile osservare un andamento caratteristico della curva di articolazione vocale.
Quando la lesione e’ prevalentemente periferica, la percentuale di intelligibilita’ raggiunge il 100%, mentre quando il danno e’ a carico delle strutture neurali e centrali l’intellegibilita’ sara’ compromessa con una maggior flessione della curva di articolazione con evidenziazione del fenomeno della dissociazione verbo-tonale.
Nella scelta del materiale vocale bisogna tener presente che il paziente anziano ha un tempo di attenzione e di risposta differente dal paziente adulto. Quindi l’utilizzo di materiali complessi quali le frasi puo’ ingenerare difficolta’ aggiuntive che possono falsare il risultato della prova.
Associare un rumore competitivo alle parole bisillabiche permette di valutare le performaces vocali portandone la ridondanza estrinseca a valori critici.
In fase diagnostica si consiglia di effettuare l’esame in cuffia mentre per effettuare le prove di audiometria protesica e’ certamente piu’ opportuno eseguire l’esame in campo libero.
Per non incorrere in false valutazioni dei risultati che possono essere alterati dai tempi di reazione allungati e’ opportuno allungare i tempi di intervallo tra le parole presentate.
TERAPIA PROTESICA:
La problematica e’ strettamente legata alla capacita’ di integrazione del soggetto. Se la prova vocale effettuata con logotomi e parole bisillabiche evidenzia una buona capacita’ di integrazione, allora e’ decisamente consigliabile la protesi. In caso contrario, si puo’ giungere alla protesizzazione del soggetto, consapevoli della limitatezza dei risultati. Si sottolinea che, la protesizzazione deve comunque essere necessariamente correlata da un periodo di “training” riabilitativo che consenta al paziente di utilizzare al meglio la protesi.
Questo aspetto riabilitativo del paziente anziano nuovo utilizzatore della protesi acustica e’ poco conosciuto e utilizzato anche per concrete difficolta’ organizzative conseguenti a ristrettezze nel personale e nella disponibilita’ di finanziamenti finalizzati al recupero sociale del cittadino anziano.
Il sostegno della riabilitazione logopedica nella delicatissima fase dell’approccio alla protesi acustica nell’anziano, che spesso non e’ completamente convinto della scelta effettuata permette di evitare rifiuti e difficolta’ che spesso provocano l’abbandono della protesi acustica che, comunque, rappresenta un notevole costo per la collettivita’.
Il SSN non deve cercare di ridurre le possibilita’ alla prescrizione protesica interpretando in modo capzioso le normative di legge ma dovrebbe far in modo che il paziente che necessita di un aiuto protesico sia aiutato dalle strutture audiologiche per ottenere il massimo recupero sociale.
Il supporto riabilitativo e di sostegno che puo’ fare un trattamento logopedico permetterebbe di contenere gli sprechi della protesizzazione non utilizzata ma necessaria alla comunicazione e di facilitare anche a tarda eta’ la vita dell’anziano reinserendolo a pieno titolo nel contesto sociale.


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